Posted by: In: Le interviste, Testimonials 28 Mar 2020 0 comments

“Brachetto d’Acqui, la nostra eccellenza sulla tua tavola”, chiude così il testo letto da una voce fuoricampo che accompagnerà la nuova versione dello spot commissionato dal Consorzio di Tutela, presieduto da Paolo Ricagno. Nessuna variazione, dunque, delle immagini rispetto a quello andato in onda a Natale, con una coppia che va alla scoperta delle colline del Monferrato, patria piemontese del Brachetto, solo un nuovo testo che richiama all’attualità senza, però, rinunciare al piacere di un brindisi a base di Brachetto da gustare anche in casa. Lo spot sarà pianificato sulle reti Mediaset da questi giorni di fine marzo a Pasqua.

Spiega Paolo Ricagno: «Un brindisi di Brachetto d’Acqui o di Acqui docg Rosé a casa, con i propri famigliari, vale quanto un messaggio di ottimismo e di ripresa di cui, oggi più che mai, abbiamo bisogno».

E così, in periodo di allerta da Coronavirus, l’ente di Tutela del Brachetto rilancia la fiducia in un comparto che crede in prospettive se non rosee almeno incoraggianti.

Lo indicano i numeri. Dice Ricagno: «Nei primi mesi del 2020 le vendite di Barchetto d’ Acqui docg e Piemonte doc hanno fatto registrare un segno positivo a +60% pari a 200.000 bottiglie. Nell’arco dell’ultimo anno il venduto è stato di circa 3,7 milioni di bottiglie di cui 900 mila di Piemonte doc e il resto Brachetto d’Acqui docg. Dati più o meno stabili rispetto alla scorsa annata il che non è poco con tutto quello che abbiamo passato e stiamo passando». C’è spazio anche per l’Acqui docg Rosé, spumante in versione non dolce a base di uve brachetto, che ha segnato vendite a meno di centomila pezzi e su cui, però, Ricagno puntualizza: «È un prodotto nuovo su cui non tutti ancora hanno puntato, lanciato un paio di anni fa, è ancora tutto da raccontare».Non bisogna dimenticare che il comparto del Brachetto negli ultimi anni ha sofferto crisi di volumi e vendite con le rese scese a 36 quintali/ettaro e, tuttavia, quest’anno ha puntato su una nuova campagna di comunicazione, soprattutto con spot in tv che, in periodo natalizio e pre-Coronavirus, ha dato i suoi frutti e per questo sarà ripetuta nel periodo pasquale e post pasquale.

E a proposito di nuove strategie il Consorzio ha nuove frecce da scoccare oltre allo spot tv. Nelle due settimane che precederanno la Pasqua, tra la fine di marzo e la metà di aprile, in vari punti vendita della grande distribuzione organizzata sarà organizzata una campagna di quello che è conosciuto come “proximity marketing. Si tratta di un sofisticato metodo di comunicazione che prevede l’invio di banner promozionali sugli smartphone di potenziali clienti che entreranno nel punto vendita coinvolto nella campagna o si troveranno a passare nelle vicinanze.
Andrea Pirola, dell’agenzia White di Milano che ha curato per il Consorzio questa e altre campagne chiarisce a grandi linee come si attiverà il proximity marketing pro Brachetto: «Abbiamo calibrato il target di possibili clienti a cui arriverà direttamente sui loro smartphone un messaggio-banner che indicherà in quale punto vendita e quale azienda produttrice sta proponendo la promozione sul Brachetto. Gli strumenti di software che abbiamo utilizzato ci consentiranno di inviare messaggi omologati come grafica e impostazione, ma personalizzati per ogni azienda che partecipa alla campagna. Inoltre il messaggio-banner arriverà solo agli adulti potenzialmente interessati. Sarà, insomma, una campagna molto mirata e per cui ci attendiamo risultati interessanti».

Le attività promozionali del Consorzio si estenderanno anche al mondo dei blog. A otto importanti e selezionati blogger che si occupano di tematiche quali Family, LifeStyle e Food, infatti, saranno inviate, in periodo pasquale, alcune bottiglie di Brachetto d’Acqui. A loro sarà chiesto di illustrare il consumo “in casa”  del Brachetto d’Acqui.  
Insomma il mondo del Brachetto, nonostante tutto, è in movimento e non accenna a fermarsi.

Il Consorzio del Brachetto, insieme a quelli dell’Asti e del Moscato d’Asti e della Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, ha lanciato un’iniziativa di solidarietà che, mai come in questo momento, ribadisce come sia davvero il momento della responsabilità. Qui di seguito il testo del comunicato congiunto diffuso oggi.

#andràtuttobene #iorestoacasa #forzapiemonte #forzaitalia

I Consorzi del Brachetto d’Acqui docg, dell’Asti e del Moscato d’Asti docg e il Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato si uniscono nella raccolta di fondi da devolvere alla Regione Piemonte per la lotta all’epidemia da Covid-19 e stanziano diecimila euro ognuno, trentamila euro in totale, per l’acquisto di tre respiratori indispensabili all’assistenza dei malati più gravi.

Paolo Ricagno, presidente del Consorzio del Brachetto d’Acqui, Romano Dogliotti, a capo del Consorzio dell’Asti e del Moscato d’Asti e Filippo Mobrici, presidente del Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, nell’annunciare quello che definiscono come un doveroso ringraziamento da parte della filiera vitivinicola piemontese a chi da settimane è impegnato nella lotta contro la pandemia da Covid -19, hanno sottolineato l’assoluta unità di intenti dei tre enti di tutela in un periodo così complicato per il Piemonte, per l’Italia e per il mondo intero. «Nessuno può tirarsi fuori da questa lotta che potremo vincere solo se saremo uniti, come piemontesi, come italiani, come europei e come cittadini del mondo» hanno detto i tre presidenti.
La donazione dei tre Consorzi piemontesi del vino s’inserisce nell’azione “Insieme possiamo farlo” avviata in questi giorni dalla Giunta regionale del presidente Alberto Cirio e coordinata dall’assessorato regionale alla Sanità guidato dall’assessore Luigi Icardi. 
Il progetto prevede donazioni su un conto corrente dedicato i cui proventi serviranno interamente a sostenere le strutture sanitarie piemontesi e l’acquisto di dispositivi medici a favore dei malati di Covid-19.

Nei primi giorni di febbraio Forbes, la famosa e autorevole rivista statunitense di Economia, parlando di vini, ha indicato il Brachetto d’Acqui docg come vino ideale per San Valentino. Il servizio è a firma della giornalista ed esperta di vini Marisa D’Vari. È un motivo di orgoglio per il Consorzio, per la filiera e, in generale, per tutto il mondo del vino italiano. Con una osservazione: il Brachetto d’Acqui docg non è solo ideale il giorno di San Valentino, ma tutti i giorni dell’anno.
Ecco intanto il servizio di Forbes: https://www.forbes.com/sites/marisadvari/2020/02/04/wine-for-valentines-day-brachetto-dacqui/#7eef882d2309

È tutto da vedere il tutorial della blogger polacca che presenta il Brachetto d’Acqui docg (e anche l’Asti docg), al suo amico di brindisi.
Se non sapete , come noi, il polacco almeno godetevi la scenetta tra i due e, soprattutto, il gusto e le espressioni di piacere che l’assaggio del Brachetto, anche miscelato in cocktail, provoca. Buona visione.

Per San Valentino ecco una ricetta mito della pasticceria piemontese: la torta di nocciole accompagnata da un goloso zabajone al Brachetto d’Acqui docg. La esegue la chef stellata Sara Chiriotti del ristorante “I Caffi” di Acqui Terme (AL). La regia è del brand Duchessa Lia, una delle maison piemontesi leader e ambasciatrici del mondo del Brachetto che si può seguire sulla pagina Facebook (https://www.facebook.com/DuchessaLia/) sul profilo Instagram (@duchessa__lia) e sul web: https://www.duchessalia.it/.
In primo piano nel video c’è il Brachetto d’Acqui spumante docg Duchessa Lia.
Buona visione.

Posted by: In: Le interviste, Testimonials 21 Set 2019 0 comments

Raccolta nei filari, portata in cantina e poi? La vendemmia del brachetto è terminata ed è stata un successo, anche se la quantità dei grappoli è risultata ridotta rispetto ad altre vendemmie. Ma che accade agli acini una volta portati in Cantina? Come diventano vino? Lo spiega, in questo rapido video tutorial, Elio Pescarmona, enologo e tecnico di lungo corso, già vicepresidente del Consorzio di Tutela, con una grande esperienza nel mondo del Brachetto. Ecco quello che ci ha rivelato il 20 settembre, ultimo giorno della vendemmia 2019 del brachetto.

Il Brachetto abbraccia il mondo dei blogger e influencer di vino-cibo, fashion e life style di Milano e il risultato non poteva che essere spumeggiante.
Nei giorni scorsi, su invito del Consorzio di Tutela, alcuni dei più seguiti e autorevoli blogger e influencer di moda, life style e cibo-vino che operano nella zona del Milanese hanno visitato l’area di produzione del Brachetto e sono stati protagonisti di un tour che ha toccato Acqui Terme, in provincia di Alessandria, una delle patrie del Brachetto, con la sua Bollente, la caratteristica fontana nel centro città da cui sgorga acqua sulfurea naturalmente calda.
Blogger e influencer hanno visitato anche i vigneti del Brachetto con aperitivo a sorpresa in vigna presso la big banch, la grande panchina, rosa ad Alice Bel Colle. Inoltre hanno seguito una degustazione guidata da sommelier di Brachetto d’Acqui e Acqui docg in abbinamento a piatti del territorio, con un assaggio sensoriale alla scoperta dei profumi unici del Brachetto.
Gli ospiti hanno anche visitato una Cantina di vinicola scoprendo, con l’assistenza di un enologo, i passaggi del processo di produzione vinicola con degustazione finale dei mosti destinati a diventare Brachetto d’Acqui e Acqui rosé. Al centro del tour, che ha riscosso l’apprezzamento dei blogger, l’attività di informazione e divulgazione del mondo del Brachetto con i suoi vini di punta, il Brachetto d’Acqui e il nuovo nato l’Acqui docg rosé raccontati insieme alla cultura e le bellezze di un territorio che ha enormi potenzialità in campo turistico ancora tutte da sfruttare e volano ideale per le produzione agroalimentari locali d’eccellenza, vino in testa.
Questi i blogger e gli influencer che hanno aderito all’iniziativa del Consorzio: Alessia Foglia, www.alessafoglia.com; Chic Neverland, www.chicneverland.com; La Cucina Che Vale, www.lacucinachevale.com; Laura Chiari, www.instagram.com/laurachiari_8/; Diana Bancale, www.inviaggiodasola.com; Tacchi e pentole, www.tacchiepentole.com; Cristiana Banchetti, www.rimmelacolazione.it, Vivere per raccontarla, www.vivereperraccontarla.com; Mare di Sicilia e dintorni, www.maredisiciliaedintorni.it.

Posted by: In: Testimonials 05 Giu 2019 0 comments

Lo scorso 30 maggio a Roma il Comitato Nazionale Vini DOP e IGP ha approvato la modifica del disciplinare di produzione del Brachetto, l’unico vino spumante naturalmente rosato con la docg, cioè con la denominazione d’origine controllata e garantita, ottenuto da un unico vitigno al cento per cento piemontese e italiano che ora si potrà imbottigliare non solo nell’area di produzione, ma anche nelle regioni che confinano con il Piemonte.

L’Acqui docg Rosé, variante non dolce del Brachetto, vino spumante con tipologie da extra brut a demi–sec da uve aromatiche brachetto, ha ottenuto la modifica del disciplinare che ne permetterà la presa di spuma e l’imbottigliamento in Lombardia, Liguria, Emilia Romagna e Valle d’Aosta.

Il disciplinare permette anche di vinificare solo in zona un Acqui D.O.C.G. nella versione cosidetta – “ferma”- vino, rosè e rosso non dolce, che alcuni produttori dell’acquese stanno già proponendo sul mercato con annata 2018.

«È un grande risultato che permetterà a questa tipologia ipotesi di sviluppo interessanti che spero saranno colte dalle Case spumantiere» è il commento di Paolo Ricagno, presidente del Consorzio di Tutela del Brachetto e Vini d’Acqui che recentemente è stato confermato alla guida dell’Ente. 
La modifica del disciplinare che permette l’imbottigliamento fuori dall’area piemontese della docg è auspicata dal Consorzio da quasi un paio d’anni. Il risultato è stato possibile grazie anche al supporto della Regione Piemonte.

«Purtroppo la lunghezza dell’iter burocratico ci ha rallentati – spiega Ricagno -, ma alla fine – aggiunge – abbiamo raggiunto lo scopo e crediamo di aver fornito alla filiera del Brachetto uno strumento in più di sviluppo e contenimento di una crisi che da troppo tempo attanaglia soprattutto i viticoltori».

Parole di speranza che ora attendono l’interesse delle Case vinicole nei confronti dell’Acqui D.O.C.G. Rosé. Dice Ricagno: «Ci sono già stati contatti interessanti. Il nostro impegno c’è tutto. Ora deve arrivare la collaborazione di tutto il comparto».

Ora, per rendere operativa la modifica, si attende la pubblicazione sulla gazzetta ufficiale e del decreto ministeriale.

Qui sotto la videointervista al presidente Paolo Ricagno.

«Il mondo del Brachetto non cambia pelle per resistere alle intemperie e predisporre ancora una volta quelle contromisure necessarie non solo alla sopravvivenza, ma anche alla sua giusta e sacrosanta valorizzazione commerciale e culturale». È un’analisi precisa e puntuale quella che fa Paolo Ricagno dopo la sua rielezione a presidente del Consorzio del Brachetto.

Con Ricagno sono stati eletti due vice presidenti: Alberto Lazzarino direttore di Banfi e Bruno Fortunato, presidente della Cantina cooperativa Tre Secoli di Mombaruzzo e Ricaldone.

La presidenza dell’Ente, per alternanza, avrebbe dovuto passare alla parte industriale che, però, ha voluto indicare Ricagno come referente. Ha spiegato Lazzarino: «Abbiamo confermato Paolo Ricagno al ruolo di presidente perché siamo convinti che sia necessaria una continuità di progetti e iniziative pro mondo del Brachetto».
Ha aggiunto Ricagno: «Ora più che mai è necessaria l’unità della filiera. Il momento è delicato con nuovi prodotti da lanciare, prodotti storici da rivalutare e problemi di mercato da risolvere».

Del nuovo Cda fanno parte per i produttori di uva: Bianca Viotti (Viotti Vini), Giovanni Chiarle (Cantina di Nizza), Polidoro Evasio Marabese (Cantina di Maranzana), Fabio Marian (La Torre di Castel Rocchero), Silvano Marchetti (Cascina Bastieri), Andrea Maccario (Cantina di Cassine);
per gli imbottigliatori: Alberto Lazzarino (Banfi), Germano Bosio (Capetta), Giovanni Marzagalli (Davide Campari Spa), Massimo Marasso (F.lli Martini Spa), Gianfranco Santero (958 Santero); per i vinificatori: Paolo Ricagno (Cantina Vecchia Alice Bel Colle), Filippo Mobrici (Bersano Vini ), Bruno Fortunato (Cantina Tre Secoli), Alberto Canino (Giovanni Bosca Tosti Spa), Giovanni Frola (Cantina di Fontanile), Andrea Capussotti (F.lli Gancia).
Nel collegio sindacale oltre a Barbara Carrero (presidente) e Giovanni Bertone entrambi dello Studio Bertone Fassio entrano Enzo Gerbi (Cantina Sei Castelli), Claudio Negrino (Cantina di Alice bel Colle) e Giuseppe Bologna (Braida).